L’Asinara è difficile da definire in poche parole.
Potremmo dire semplicemente che è un'isola collocata nell'omonimo golfo, di fronte all'estremo nord-ovest della Sardegna. Con una superifie di 51 kmq e 110 km di costa, è la seconda tra le isole minori della Sardegna.
Dal 1997 è stata dichiarata Parco Nazionale con Area Marina Protetta, divenendo un piccolo paradiso incontaminato in cui ammirare la flora e la fauna selvagge.
Ma l’Asinara è molto di più. É un’isola magnetica, dove chi ne solca i sentieri percepisce la sua lunga storia, fatta in gran parte di sofferenza e reclusione, ma anche di vita comune, semplice, scandita dal ritmo delle onde.
La storia dell’Asinara è una storia millenaria, come testimoniato dalla Domus de Janas di Campo Perdu del IV millennio a.c.
Ha rappresentato nei secoli un punto di riferimento per i naviganti che vi trovavano riparo; è stata dimora di pastori, corallari e tonnarotti; è stata presidiata da soldati e arcieri nelle sue torri erette a difesa dell’entroterra sardo dalle incursioni barbaresche; è stata lazzaretto e campo di concentramento.
Nella sua storia più recente è stata colonia penale agricola e carcere di massima sicurezza.
Ed è stata semplicemente “casa” per la comunità composta dalle persone che lavoravano nel carcere e dalle rispettive famiglie.
Dal 1997 il carcere è stato dismesso ed e il territorio dell’isola è stato dichiarato Parco Nazionale.
Ora l'Asinara è un luogo di pace, dove gli animali vivono liberi e indisturbati, dove la Natura regna sovrana.
Nell’isola noi umani dobbiamo comportarci come ospiti, con il massimo rispetto per l’ambiente e per gli animali che ne sono i padroni. E lo stesso rispetto lo dobbiamo alla memoria delle migliaia di persone che in essa hanno sofferto e perso la vita.